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29 marzo 2013 5 29 /03 /marzo /2013 16:47

LA PASQUA

 

Lettura biblica, Giovanni 2:13-16  241302938_c79d2e7c1c.jpg

 

Or la Pasqua dei Giudei era vicina, e Gesù salì a Gerusalemme e trovò nel tempio quelli che vendevano buoi e pecore e colombi, e i cambiamonete seduti”.

 

   La Pasqua, festa massima dei Giudei, la quale era intesa a rendere vivo il pensiero dell’evento storico a commemorare il passaggio dell’angelo che uccise i primogeniti delle famiglie egiziane risparmiando le famiglie d’Israele che rimasero immuni, e ricordare altresì la partenza del popolo dalla terra d’Egitto, terra di schiavitù per circa 400 anni. La festa celebrata da Israele è tipica del sacrificio di Cristo, l’Agnello di Dio. (Come un agnello che è muto davanti a colui che lo tosa, Atti 8:32). Immolato per i peccati del mondo, vedi, (1 Corinti 5:7,8). Questa fu ordinata da Dio a Mosè, Tutta la comunità d'Israele celebri la Pasqua” (Esodo 12:47).

   Dopo le nozze in Cana, Gesù scende in Capernaum con sua madre e discepoli e, lì vi ci resta non molti giorni perché la Pasqua dei Giudei era vicina e quindi si avvia verso la città di Gerusalemme. La festa fu sempre rispettata fin dall’inizio del suo ministero e in esse approfittava d’insegnare… Or nell'ultimo giorno, il grande evento della festa di Pasqua, Gesù, stando in piè, esclamò: Se alcuno ha sete, venga a me e beva (Giovanni 7:37). “Gesù, presente in Gerusalemme alla festa di Pasqua, assiste molte conversioni nel suo nome, vedendo i miracoli che Egli faceva” (Giovanni 2:23-25). Il parlare di Gesù era sovversivo ma vantaggioso, per sradicare la tradizione e l’ipocrisia dei capi religiosi affinché si ravvedessero, ma ciò era motivo di scontro.

   Tutto il fervore religioso dei tempi andati era sfociato in tradizione e vantaggio finanziario. Così è scritto, “Voi, lasciato il comandamento di Dio, state attaccati alla tradizione degli uomini” (Marco 7: 8). “Pur nondimeno molti, anche fra i capi, credettero in lui; ma a cagione dei Farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga” (Giovanni 12:42). La Pasqua è’ nominata ben 72 volte: tra il Vecchio Patto e il Nuovo; da questo vediamo la sua grande importanza nell’osservare il comandamento dato da Dio. Gesù osservò la Pasqua in modo celebrativo sia fisicamente sia spiritualmente…, ma ancor di più, dandogli il vero significato: patto di sangue… liberazione dalla schiavitù del peccato e passaggio dalla morte alla vita.

  Gesù pronunciando: “Questo è il Nuovo Patto” ha dato istruzione per la nuova dispenzazione della chiesa; proprio alla vigilia della sua morte. Dopo aver mangiato la Pasqua… “Preso il calice, rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero”. “Dicendo… Questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti” (Marco 14:23-24). Gesù con quest’atto memorabile stabilisce un nuovo patto, una nuova alleanza tra Dio e gli uomini. Nulla può uguagliare la solenne semplicità e l’alto privilegio di questo rito commemorativo: “La Cena del Signore”. Essa simboleggia la vivente comunione tra Dio e i credenti in Cristo vivo e risorto. “Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito”. “Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata” (1Corinzi 5:7). Gesù ha stabilito un nuovo patto…, una nuova alleanza tra Lui e gli uomini. La Pasqua di resurrezione!

 

    Nota: Per questa meditazione e tante altre vedi sito, pastore evangelico Sergio Zucchi.

 

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commenti

P
mi sento soddisfatto per aver raggiiuto questo livello di conoscenza.pastor sergio zucchi.
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