Lettura biblica, 1 Corinzi 1: 2
“Alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati ad esser santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signor nostro Gesù Cristo, Signor loro e nostro”.
Nel Nuovo Testamento i nomi con cui s’identificano i credenti sono diversi e tutti indicativi: Cristiani, discepoli, fratelli, figli di Dio, santi, riscattati, eletti, reale sacerdote, popolo di Dio, salvati, credenti, amati e diletti, ecc. Il più importante e impegnativo è senz’altro l’appellativo: “Santo”, separato dal peccato, consacrato a Dio, appartato dall’Eterno; questo titolo, però, è nello stesso tempo uno straordinario privilegio e comporta una gran responsabilità per chi lo porta e di conseguenza per chi se lo attribuisce. È un privilegio, in quanto è il sogno d’ogni religioso (Quello di riuscire a santificarsi per poter finalmente piacere a Dio), ogni credente lo può realizzare, gratuitamente, e senza fatica, ma solo per la grazia di Dio in Cristo Gesù. Di Gesù è detto, "Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga" (Tito 2:14). È anche una grande responsabilità, perché essendo santificati da Cristo e avendo ricevuto lo Spirito Santo, ognuno è chiamato a dimostrarlo al mondo…, ed essere santi in tutta la nostra condotta. Paolo lo raccomanda al suo figliolo in fede. “…ma sii d'esempio ai credenti, nel parlare, nella condotta, nell'amore, nella fede, nella castità” (1 Timoteo 4:12). Pietro ricorda ai credenti, “Poiché sta scritto: Siate santi, perché io son santo” (1 Pietro 1:16). “Quelli che riguardano a Lui, “all’Eterno” sono illuminati, e le loro facce non sono svergognate!” (Salmo 34:5).
Finanche, se l’uomo ha più e più volte offeso e dispiaciuto Dio, è detto: “Io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me” (Giovanni 12:32). Egli ci vuole salvare, farci santi, perché ci ama e ci vuole santi! “Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque creda in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Di fronte al nostro stato di morte…, Gesù è il solo rimedio per la nostra redenzione, perché, dunque, rimanere nel passato stato aspettando un giudizio, quando c’è offerta gratuitamente, la vita? “poiché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore” (Romani 6:23). Ascoltate quest’ultima affermazione di Gesù: “Io son venuto perché abbiano la vita e l’abbiano ad esuberanza” (Giovanni 10:10). Siamo esortati ad Impegnarci seriamente per Cristo e cercare il perdono dei nostri peccati, solo allora saremo santi. Egli può salvare perfettamente quelli che si avvicineranno a Dio per mezzo di Lui.“Poiché Iddio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione” (1 Tessalonicesi 4:7).
Siamo deboli e mancanti in ogni cosa, ma non scoraggiamoci… Gesù ha detto, io sono con voi fino alla fine dell’età presente. “Poiché abbiamo queste promesse carissime purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio” (2Corinzi 7:1). Di fronte al nostro stato di morte…, Gesù è il solo rimedio per la nostra redenzione.
Nota: Per questa meditazione e tante altre vedi sito, pastore evangelico Sergio
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Zucchi.